Scrivono di lui

PAOLA ARTONI
L’EQUILIBRISTA DELLA REALTÀ
Un personaggio, signore, può sempre domandare un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre “qualcuno’: mentre un uomo non dico lei, adesso un uomo cos ì in genere, può non essere “nessuno’: (Pirandello, Sei personaggi in cerca d’autore).

Il vapore della nebbia avvolge la campagna e lo sguardo si inganna con i toni azzurri e grigi cercando di intuire silhouette di alberi, nidi intrecciati tra i rami, muri di casolari abbandonati. I suoni sono percepiti come ovattati, sono rumori di passi e di frenesie lontane. Forse perché della malinconia è l’immagine tangibile, questo angolo di Pianura Padana ha dato riparo e ispirazione a tanti artisti fuori dagli schemi e indifferenti alle mode … segue >>

 

ELISABETTA LONGARI
UNO SGUARDO APTICO
La scultura di Denis Raccanelli: forme del desiderio per uno sguardo aptico.

Partiamo dal senso aptico: è un concetto indicato da un termine forse un po’ criptico e decisamente poco diffuso tra i non addetti ai lavori, ma di cui sembra piÙ semplice parlare piuttosto che del desiderio, così vicino all’ ineffabile. Come riferisce Deleuze, Riegl studiando la funzione percettiva del bassorilievo nell’arte egizia giunse alla seguente definizione: ,di bassorilievo opera la più rigorosa connessione tra l’occhio e la mano, perché ha per elemento la superficie piana; questa consente all’occhio di procedere in modo simile al tatto, anzi, gli assegna … segue >>

 

SERGIO GARBATO
VENT’ANNI DI SCULTURA E DINTORNI

C’è, tra le opere di Denis Raccanelli, la figura di un grande angelo che sembra volgersi verso una direzione o un interlocutore che restano ignoti. Un velo precario e svolazzante avvolge per intero la figura e la rende muta e cieca, reticente e ambigua. Una figura che, per un momento, appare e si rivela indifferente alle nostre ansie e alle nostre attese. Eppure, proprio e solo a quell’angelo, come nella nona delle Elegie Duinesi di Rainer Maria Rilke, dobbiamo dire «le cose», mostrare le immagini del nostro vivere, raccontare il mondo e noi stessi, la felicità e l’infelicità, il grido e il silenzio. Ma l’angelo non vede e non sente, non dice e neppure vuole sapere: è uno specchio che si nega al nostro volto e al nostro sguardo … segue >>

 

… E MOLTI ALTRI ANCORA

S. Andretti, P. Artoni, R. Culati, E. Cuoghi, P. Bolognini, S. Fornasari, L. Gandini, S. Garbato, S. Garbellini, G. Giordani, W. Gorni, E. Longari, M. Mazzacori, E. Mazzotti, M.P. Pavani, A. Romagnolo, F. Romani, M. Santini, F. Villani